L’unione Europea è pronta ad aiutare l’Italia nell’emergenza della Marmolada. A dichiararlo il vice presidente della Commissione Ue Maros Sefcovic durante il dibattito sulla siccità all’eurocamera. Se l’Italia lo richiede “siamo pronti a coordinare l’assistenza Ue”, ha detto Sefcovic, aggiungendo che “i tragici eventi sulla Marmolada sono l’ultimo esempio del rischio di disastri causati dal cambiamento climatico”.
Zaia: “Una tragedia inevitabile”
Il crollo del seracco della Marmolada è una “tragedia inevitabile, unica nel suo genere”, come l’ha descritta il governatore del Veneto Luca Zaia, arrivato a Canazei per partecipare al tavolo di coordinamento per le ricerche dei dispersi. “Auspico – ha aggiunto il governatore – che a livello nazionale si attivi una riflessione su eventuali regole elaborate dai tecnici anche se il rischio zero non esiste”. Intanto, Veneto e provincia di Trento stanno collaborando per mettere a punto un provvedimento di chiusura del ghiacciaio, mirato alla salvaguardia di tutta l’area, “ovviamente quella che è stata teatro della tragedia” ha sottolineato Zaia.
Prima del crollo di domenica 3 luglio, “non si sono osservati dei segnali evidenti di un collasso imminente” hanno fatto sapere i ricercatori del Gruppo di lavoro glaciologico-geofisico per le ricerche sulla Marmolada. “Salvo rarissimi casi – hanno aggiunto – nei ghiacciai, a differenza delle frane, non vi sono sistemi di allerta che misurano movimenti e deformazioni in tempo reale”.
6 i corpi identificati, 10 le vittime
Il riconoscimento dei corpi rinvenuti sul luogo della tragedia prosegue. Sono stati identificati due cittadini della Repubblica Ceca riconosciuti dai propri genitori, e salgono così a sei le vittime che hanno ora un nome. Cinque i corpi non ancora identificati, mentre sale a dieci il bilancio delle vittime della Marmolada.