Con l’obiettivo di concentrare l’attenzione sui comportamenti che costituiscono molestia e violenza sul luogo di lavoro è attivo il vademecum “Mai più molestie, mai più violenze”. Realizzato dalla Città metropolitana di Torino con Cgil Torino, Cisl area metropolitana e Canavese, Uil Torino e le associazioni Api e Unione industriali, il vademecum arriva dopo la carta del 2019 “Liberiamo il lavoro”, che voleva far conoscere i diritti e le tutele in tema di discriminazioni.
Un documento elaborato “con le più importanti associazioni datoriali del territorio” come ha spiegato Elena Petrosino della segreteria Cgil Torino. Con il vademecum “proseguiamo – ha concluso Petrosino – in quel lavoro di sensibilizzazione e prevenzione che peraltro è lo spirito della convenzione dell’International Labour Organization recepita nel nostro ordinamento nel 2020”.
Lo sportello antidiscriminazioni
“La Città metropolitana è sempre a disponibile al lavoro di rete indispensabile per compiere quel salto culturale che è il passo fondamentale nell’eliminare discriminazioni e molestie sui luoghi di lavoro e nella società”, spiega la consigliera delegata alle politiche sociali e di parità della Città metropolitana di Torino Valentina Cera. “Noi accompagniamo il lavoro di sensibilizzazione con l’aiuto concreto, mettendo a disposizione dei 312 Comuni del nostro territorio, attraverso il Nodo antidiscriminazioni, sportelli in grado di fare la prima accoglienza e indirizzare tutti coloro che sono vittime di discriminazioni e molestie”, conclude Cera.
In Città metropolitana un paio di segnalazioni a settimana
La Città metropolitana riceve, in media, un paio di segnalazioni a settimana. “Incontriamo i datori di lavoro per capire se è possibile risolvere le discriminazioni. Ma a ogni incontro valutiamo con attenzione quali sono i comportamenti inaccettabili a prescindere dalla sensibilità personale” ha spiegato Elisa Raffone, consigliera di parità supplente della Città metropolitana di Torino. “Il vademecum è in questo senso uno strumento di grande utilità perché consente, grazie ai numerosi esempi, di far chiarezza su ciò che sono le molestie”.