Il Governo centrale, che ha approvato la richiesta di stato d’emergenza. “I 7,6 milioni destinati al Piemonte serviranno a mettere in campo le opere di somma urgenza per dare respiro alla nostra rete idrica”. Così il governatore della Regione Piemonte Alberto Cirio e degli assessori all’Ambiente Matteo Marnati, alla Protezione civile Marco Gabusi e all’Agricoltura Marco Protopapa.
“Attendevamo lo stato d’emergenza che siamo stati tra i primi a richiedere. È un passaggio indispensabile per intervenire in modo strutturale sull’emergenza che ci sta colpendo in questi mesi, ma anche per limitare il rischio che una situazione analoga si ripeta in futuro”, affermano il governatore e gli assessori.
Il premier Draghi temporeggia, però, per concedere il via libera agli interventi urgenti e strutturali, che garantirebbero l’approvvigionamento di acqua nelle zone più in difficoltà.
In Piemonte sarebbero 250 i cantieri interessati, per uno stanziamento di 121 milioni di euro. “Ci auguriamo che arrivino al più presto anche le altre risorse per gli interventi strutturali necessari, solo in Piemonte superano i 100 milioni di euro, e che dopo lo stato di emergenza venga riconosciuto anche lo stato di calamità per la nostra agricoltura, che a livello nazionale conta già più di un miliardo di euro di danni”. “Quello della siccità – concludono Cirio e gli assessori Marnati, Gabusi e Protopapa – è un tema che richiede ormai una regia e una attenzione nazionale ed europea. Per questo abbiamo chiesto e ottenuto che giovedì questa emergenza sia al centro del dibattito della prossima plenaria del Parlamento europeo a Strasburgo”.
In attesa del decreto siccità
Il presidente Cirio, proprio ieri, aveva annunciato che sarebbe arrivato per il Piemonte il decreto siccità. “Abbiamo lavorato sabato e domenica per affinare il dossier perché era necessario introdurre tutti gli elementi e gli interventi che noi riteniamo necessari ora per garantire l’approvvigionamento idrico”, spiegava Cirio.
In attesa del decreto, il Piemonte sfrutterà la prima tranche di fondi da 7,6 milioni per piccoli interventi mirati al miglioramento dei collegamenti tra acquedotti, lavori di potenziamento delle pompe di estrazione e di ripristino dei pozzi già esistenti. Verrà riattivata e potenziata la rete del Lago della Spina di Pralormo. “Vogliamo così risolvere le situazioni più gravi ed evitare di riandare in sofferenza nei prossimi giorni”, spiega Matteo Marnati. Marnati aggiunge che 800mila euro saranno destinati al rimborso delle spese del servizio di autobotti, che nei giorni scorsi hanno soccorso le zone più colpite dalla siccità. Altri 112 milioni sono stati chiesti per opere strutturali urgenti, che rientreranno in un secondo intervento di Roma. Al Lago d’Orta andrà l’investimento più importante.