Il Salone Internazionale del Libroritorna a soli sette mesi dalla passata edizione, e lo fa sull’entusiasmo che la Città di Torino sta vivendo negli ultimi tempi. Questa mattina, si sono così aperte le porte della XXXIV edizione del Salone accompagnato dal claim ‘Cuori Selvaggi’, che invita lettrici e lettori a correggere selvaggiamente le preoccupazioni che attraversano i nostri giorni.
Nella Sala Oro dell’Oval Lingotto si sono alternate le voci istituzionali locali e nazionali, che su quest’onda di pensiero hanno fondato i loro discorsi di apertura.
Lo Russo: “il Salone porti speranza ai giovani”
Il Salone, che per questa edizione aumenta i propri spazi di 10mila metri quadrati, deve raccogliere più “cuori selvaggi” possibili disposti all’ascolto e all’entusiasmo, come si augura il Presidente del Circolo dei Lettori di Torino, Giulio Biino. Un salone che vuole “mandare un messaggio di speranza ai giovani”, come ha detto il sindaco della Città Stefano Lo Russo. Lo russo augura ai giovani, “che più di altri hanno pagato un prezzo psicologico dovuto alla pandemia, e che più di altri hanno bisogno di un ancoraggio valoriale”, di tornare ad avere fiducia nel loro futuro e di sentirsi parte di una comunità. “Questo elemento – ha concluso il sindaco – che vede nella cultura del libro in particolare uno dei suoi pilastri, possa rappresentare il migliore augurio per il Salone”.

Il Salone dei ragazzi
La fiera internazionale del libro di Torino, nell’anno in cui riprende a svolgersi nel suo periodo consueto, vuole essere il Salone dei ragazzi. A sottolinearlo con forza è il Presidente della Regione Piemonte Alberto Cirio. “Il Salone può iniziare a pagare il credito che abbiamo con i nostri ragazzi”, ha dichiarato Cirio che aggiunge “non c’è crescita economica senza crescita di valori e di cultura”. Per il Presidente del Piemonte, se la Città e la Regione sono riusciti a voltare la pesante pagina della storia segnata dal Covid è grazie alla sinergia di intenti delle istituzioni, che va al di là dei colori politici. Una sinergia che si riflette anche sull’organizzazione della fiera del libro.
Atteso l’intervento del Ministro dell’Istruzione Patrizio Bianchi, che insiste sull’importanza della scrittura, dalla lettura e del saper far di conto, abilità imprescindibili che la scuola insegna e che “permettono di impossessarsi di sé stessi”, come ha evidenziato Bianchi che riflette anche sull’importanza delle biblioteche scolastiche, dove risiedono le parole. “Trovare insieme le parole – ha detto il Ministro – vuole dire anche aprire un libro”. “I ragazzi sono ambasciatori di una scuola inclusiva, aperta ed affettuosa” ha concluso Bianchi, tutti aspetti che contraddistinguono il Salone del Libro.

Presente alla conferenza di apertura anche Dario Franceschini, Ministro della Cultura, che ritiene la lettura un bene essenziale. “Negli anni il Salone ha consolidato la sua immagine”, ha affermato Franceschi che aggiunge: “i dati che sono usciti dalla pandemia sono dati confortanti, che segnano l’aumento delle vendite dei libri” un segno positivo che dovrebbe farci avere un certo ottimismo.
Il messaggio del Presidente della Repubblica
Il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella fa giungere i suoi più calorosi auguri per la XXXIV edizione del Salone. Nel suo messaggio, letto dal curatore del Salone Off che quest’anno raggiunge anche molta parte della regione, il Presidente ringrazia tutti gli operatori del settore, che devono continuamente misurarsi con nuove sfide e fa sapere che sostenere la lettura significa sostenere l’intera filiera dagli stampatori alle librerie, che rappresentano una risorse preziosa per i cittadini e le cittadine.

Lagioia: “è il Salone delle molteplicità”
A chiudere l’incontro d’apertura della XXXIV edizione del Salone, Nicola Lagioia, direttore del Salone. “Questo è il Salone più grande e più bello di sempre”, ha ammesso Lagioia che aggiunge “la molteplicità è il segno distintivo che verrà ben rappresentato in questi cinque giorni”. “Bibliodiversità e polifonia sono principi cui il Salone del libro si ispira”, ha proseguito Lagioia. Fattori evidenziati dai numeri che ospita il Salone: solo quest’anno sono presenti 893 editori di cui 545 con un proprio stand. “La molteplicità è alla base della civiltà del libro – ha concluso il direttore, aprendo ufficialmente il Salone – una molteplicità minacciata dalla violenza e dalla guerra. Al Salone si parlerà anche di questo”, basti pensare alla Casa della Pace e alla conferenza di Maria Falcone nel trentennale della strage di Capaci, che ha aperto il Salone delle scuole.
A sorpresa la professoressa Falcone è salita sul palco. “I libri possono creare indipendenza”, questa la bellissima frase che la professoressa ha letto tra gli stand della fiera, frase che rappresenta forse più di tutte l’essenza profonda del Salone Internazionale del Libro.