Il bando indetto dal comune di Candiolo per l’assegnazione dei campi sportivi del Village è nullo. È notizia di qualche ora fa, infatti, che una difformità nella compilazione delle carte ha impedito l’ufficializzazione dell’assegnazione del Village alla Polisportiva Garino, che quel bando lo aveva vinto.
La squadra del Garino aveva risposto al bando candiolese insieme all’ASD Candiolo, squadra del territorio che utilizza i campi del Village da diverso tempo. Una scelta – quella di indire un bando d’assegnazione – mal digerita dalla squadra candiolese, che è scesa nelle strade della città per dimostrare il proprio dissenso. Una disapprovazione palesata anche sulla piazza virtuale di Facebook non sempre con toni pacati.
Una difformità nella compilazione del canone di concessione
La mancata assegnazione dei campi sportivi di Candiolo, che ormai sembrava fatta, ha lasciato tutti basiti. L’errore tecnico riscontrato dagli uffici del Palazzo Comunale è stato commesso da entrambe le società sportive. Nel compilare le carte della busta B, Garino e Candiolo hanno indicato l’importo del canone di concessione per l’impianto. Ebbene, quell’indicazione andava segnata nella busta C.
Un’inezia, verrebbe da pensare. Eppure l’errore è oggettivo ed il bando non può andare a buon fine.
Una difformità di compilazione che il Presidente del Garino, Gianni Matacchione, non comprende. “Non riesco a capire come abbia potuto influire sul giudizio. Abbiamo agito compilando il bando come ci era stato indicato. È un errore che fa ridere”, afferma Matacchione.
Matacchione: “Aspettimo il prossimo bando con pazienza”
Per il Presidente rosso-blu la situazione è deludente. Uno specchio della società dove si riflette “quali sono le cose che non funzionano in Italia”. E alla domanda secondo lei se non ci fossero state pressioni da parte del Candiolo la partita si sarebbe chiusa con un altro risultato?, Matacchione risponde: “Mi piacerebbe saperlo. Forse la pressione esercitata dal Candiolo ha intimorito. Adesso aspettiamo il prossimo bando con pazienza”.
Se il Garino attende pazientemente le prossime mosse di Palazzo Civico, non adotta lo stesso atteggiamento pacato nei confronti dell’avversario Candiolo. “Siamo stati in silenzio fino ad adesso. Ora parliamo, senza fare casino, e agendo nelle sedi opportune”, annuncia Matacchione.
Come ricordato qualche riga fa, il Candiolo ha innescato un’animata discussione facendo volare parole che non sono piaciute al Garino, che tramite comunicato stampa fa sapere: “chi ha fatto ingiurie ed ha insinuato addirittura a brogli, ad azioni di forza e complotti della Juventus per cacciare il Toro, a manie di grandezza del comune di Vinovo al punto da far inserire nella commissione una sua figura che potesse pilotare il bando, a chi ha sostenuto che 300 bambini sarebbero stati messi in mezzo alla strada, come se nell’impianto fossero previste villette a schiera, senza sapere i contenuti del progetto tecnico. Beh, chi ha detto tutte queste infamie dorma preoccupato perché adesso verrà l’ora della resa dei conti!”.
Candiolo si placa
Mentre la squadra rosso-blu non vuole più “restare ferma a guardare”, come ben evidenziato da Matacchione, il Candiolo placa la sua irritazione.
“Qualcuno ha definito il bando come il bando perfetto, tanto perfetto che non è andato a buon fine”, dichiara Fabrizio Novarese, direttore generale dell’ASD Candiolo che sull’errata interpretazione della voce di calcolo afferma: “l’errore è oggettivo ed è legittimo annullare il bando”.
Novarese e l’ASD Candiolo, tuttavia, ancora si pongono qualche domanda sulla scelta dell’Amministrazione candiolese di indire il bando. “Questi tipi di bandi sono proporzionati ai principi delle ASD, che non hanno scopi di lucro?”. E ancora, Novarese si chiede dove siano finiti quei valori sportivi che andrebbero sempre perseguiti. “Abbiamo espresso il nostro dissenso per il bando e per la mancanza di etica”, spiega il direttore. “Una società vicina ha legittimamente risposto ad un bando, sfruttando un’opportunità. Fa parte del fair play? è stato opportuno? È una scelta che ha stizzito l’ambiente”.
Novarese: “La ricerca dell’errore svolta sotto pressione? Non lo so”
“Rifondare Candiolo là dove Candiolo esiste non ha senso”, sottolinea Novarese che aggiunge: “c’è legittimità in tutto ciò che è stato fatto, ma la nostra reazione ce la si doveva aspettare”.
Intanto, anche la squadra candiolese attende le prossime indicazioni del comune. “Ci riserviamo di capire. Allo stato attuale non abbiamo elementi sui quali agire per eventuali ricorsi” dice Novarese, che sulla ricerca dell’errore di compilazione del bando afferma: “la ricerca dell’errore svolta sotto pressione? Non lo so”. “È stato un brutto momento. Bisogna allentare i toni e ricostruire tutti i rapporti”.