Torino. Ieri sera si è dato il via all’Eurovision Song Contest dal palco del Pala Olimpico di Torino, con un intenso omaggio a Pavarotti sulle note di ‘Nessun Dorma’, accompagnato da una coreografia suggestiva.
Ad aprire la prima semifinale, di quella che alcuni definisco la Champions League della musica europea, la cantante albanese Ronela Hajati annunciata dai tre conduttori Laura Pausini, Alessandro Cattelan e Mika che hanno ufficialmente aperto la kermesse.
Quello dell’Eurovision è un format fluido, che non lascia spazio ai commenti e alle interviste agli ospiti, forse troppo veloce per gli italiani abituati al ritmo decisamente più lento e frammentato del Festival di Sanremo, la competizione canora da cui prende ispirazione l’Esc. Ma l’Esc scorre bene e senza intoppi, accompagnato dai tre conduttori, passando dal rock dei bulgari allo swing sloveno.
I momenti da ricordare: applausi per i Kalush Orchestra, ovazione per Diodato e commozione per la Carrà
Standing ovation per Kalush Orchestra, la band Ucraina data favorita per la vittoria dai book maker, è salita sul palco con il brano ‘Stefania’ a metà serata. “Noi vogliamo dimostrare che la musica e la cultura del nostro Paese esistono ancora. È solo così che riusciamo a mantenere la concentrazione mentre suoniamo”, queste le parole del frontman della band durante la conferenza stampa che ha seguito il live show.
Tutti in piedi per Raffaella Carrà. La Regina della televisione italiana, amatissima anche all’estero e scomparsa lo scorso luglio, è stata ricordata con un omaggio durato poco più di un minuto: Laura Pausini accenna il famoso brano ‘Fiesta’, che risuona al Pala Olimpico, mentre Mika e Cattelan abbozzano qualche passo di danza iconico della Carrà. Troppo poco, anche per i tempi ristretti della produzione internazionale, per omaggiare il caschetto biondo più famoso del mondo, che proprio nel 2011 ha riportato l’Eurovision in Italia.
L’ovazione del Pala Olimpico, che si è scatenato con la musica di Durdast, Benny Benassi e Sophie & The Giants che hanno trasformato il palazzetto in una discoteca remixando i pezzi più famosi dell’elettronica torinese di Gigi D’Agostino, Eiffel 65 e Gabri Ponte, si è fatta sentire anche per Diodato. Il cantautore ha finalmente cantato all’Esc la sua ‘Fai rumore’, brano vincitore del Festival della canzone italiana nel 2020 ma che non poté portare sul palco dell’Esc causa Covid.
Chi va al Grand Final
Solo 10 delle 17 canzoni portate in gara durante la prima semifinale sono passate al Grand Final di sabato 14 maggio. Ecco quali sono: Marius Bear con Boys do cry (Svizzera), Rosa Linn con Snap (Armenia), Systur con Meo haekkandi sol (Islanda), Monika Liu con Sentimentai (Lituania), Maro con Saudade, Saudade (Portogallo), Subwoolfer con Give that wolf a banana (Norvegia), Amanda Georgiadi Tenfjord con Die together (Grecia), Kalush Orchestra con Stefania (Ucraina), Zbod si Zdub & Fratii Advahov con Trenuletul (Moldavia) e S10 con De diepte (Paesi Bassi).