Dallo scorso 8 ottobre, data in cui la Rai ha ufficialmente annunciato la Città di Torino come la casa dell’Eurovision Song Contest 2022, sono trascorsi sette mesi.
Un arco di tempo durante il quale il capoluogo sabaudo si è preparato al meglio per accogliere il festival della canzone europea, che per la sua 66esima edizione. La conduzione è affidata al trio di artisti: Mika, Laura Pausini ed Alessandro Cattelan. I tre saliranno sul palco dell’Esc nelle serate del 10 12 e 14 maggio, che saranno trasmesse dalla Rai
I luoghi che ospiteranno la kermesse canora sono: il PalaAlpitour, il Parco del Valentino i locali tradizionali della movida torinese, che rientrano nel circuito dell’EuroClub. Meno conosciuta, forse, la storia dell’Esc.
Eurovision Sonh Contest ha 66 anni
Eurovision Song Contest nasce a Lugano nel 1956. Il festival musicale internazionale, annualmente organizzato dall’Unione europea di radiodiffusione, è ispirato dall’idea del drammaturgo e giornalista italiano Sergio Pugliese, che prese come modello il Festival di Sanremo.

Gli albori dell’Eurovision
Esc, pensato per unire le nazioni europee dopo la fine della seconda Guerra Mondiale, nella sua prima edizione svoltasi presso il teatro Kursaal di Lugano, in Svizzera, ha visto la partecipazione di soli sette paesi: Belgio, Germania Ovest, Paesi Bassi, Lussemburgo, Francia, Italia e Svizzera, che vinse la competizione canora.
Ogni anno l’Eurovision è ospitato di diritto dalla nazione vincitrice dell’anno precedente. Tuttavia, cinque paesi – i Big Five – godono di un regolamento più favorevole rispetto alle altre 47 nazioni partecipanti. I Big Five, rispettivamente Francia, Italia, Germania, Regno Unito e Spagna, accedono direttamente alle finali.
Dal ’56 ad oggi, l’Esc non si è praticamente mai fermato ad eccezione del 2020, anno in cui la pandemia da Coronavirus ha bloccato per la prima volta il festival musicale internazionale più longevo di sempre.
L’Italia all’Esc
L’Italia ha alzato tre volte il trofeo del festival della canzone europea. La prima nel 1964 con “Non ho l’età (per amarti)” cantata da Gigliola Cinquetti, poi nel 1990 con la canzone di Toto Cutugno “Insieme” e infine nel 2021 con “Zitti e buoni” dei Måneskin.
Grazie a queste vittorie, l’Italia ha ospitato l’Eurovision nel 1965 presso l’auditorium Rai di Napoli, nel 1991 presso gli studi di Cinecittà di Roma e quest’anno al PalaAlpitour di Torino.
La bandiera tricolore nella 66esima edizione dell’Eurovision Song Contest sarà rappresentata da Mahmood e Blanco, vincitori dell’ultimo Festival di Sanremo con “Brividi”.