Si è conclusa ieri la settima edizione torinese del Festival del Giornalismo Alimentare. Una due giorni dedicata all’informazione sulle tendenze del cibo e del mondo che gira intorno all’alimentazione.
Anche per quest’anno il Festival si è confermato l’evento internazionale più importante dedicato al tema della comunicazione alimentare con i suoi 121 relatori, 27 panel, 12 laboratori, 2 eventi off e l’anteprima della kermesse.
Il programma della settima edizione ha voluto rappresentare le tendenze della fine della pandemia, ma anche i dubbi che la guerra russo-ucraina riflette sull’economia mondiale del cibo. “Abbiamo voluto raccogliere dati e analisi non solo sui media e su come rappresentano l’universo alimentare, ma anche sull’orientamento dei mercati e sulla psicologia dei consumi per aiutare i giornalisti e tutto il nostro pubblico a comprendere i fenomeni in atto. Quella attuale è una situazione fluida che ha bisogno di continue letture aggiornate. Il Festival ha dato il suo contributo” dichiara il direttore del Festival, Massimiliano Borgia.
Presentate 8 ricerche
Il Festival del Giornalismo Alimentare ha presentato otto ricerche: dalla terza edizione del report sulla presenza di cbo nei media italiani realizzato in collaborazione con l’Eco della Stampa, all’indagine demoscopica dell’Istituto Piepoli sulle attese d’informazione dei cittadini, lo studio sulla psicologia dei consumi dell’Università Cattolica, la sentiment analisys del Crea dell’Università di Torino.
I laboratori offerti dal Festival hanno restituito al pubblico un approfondimento sui temi che il giornalismo dovrà affrontare dai prossimi mesi, come le nuove tecnologie di ibridazione.
L’ottava edizione è già programmata, sempre a Torino, per il 23 e 25 febbraio 2023.