“Donare sangue è un gesto di solidarietà. Unisciti a noi e salva delle vite”, questo il claim scelto dall’OMS, Organizzazione Mondiale della Sanità, per l’edizione 2022 della Giornata Mondiale del Donatore, che decorre oggi 14 giugno.
Come sempre, in questa giornata si vuole sensibilizzare l’opinione pubblica alla donazione. “Mai come quest’anno – sottolinea il presidente di AVIS Nazionale, Gianpietro Briola – ribadiamo l’opportunità che questa data ci offre, ovvero tenere alta l’attenzione su quanto sia importante agire concretamente per individuare risorse volte a incrementare non solo la raccolta di sangue e plasma, ma anche il numero di professionisti sanitari all’interno dei centri trasfusionali”.
Il Progetto pilota del Piemonte
Il Piemonte, da sempre una delle prime regioni italiane per numero di donazioni – 42.720 nel 2021, un dato che supera quello pre-pandemico del 2019 attestato a 237.317; circa 112,000 donatori che fanno riferimento a 18 centri trasfusionali e 7 unità di raccolta associative – ha presentato il progetto pilota avviato dalla struttura di coordinamento della rete trasfusionale.
Il progetto partirà a pieno ritmo nei prossimi mesi, ma nel frattempo l’assessore alla Sanità Luigi Icardi ha evidenziato come, dopo la firma del 24 febbraio scorso della convenzione triennale con le associazioni dei donatori volontari, si sia immediatamente iniziato a lavorare al progetto pilota.
Un programma che vuole migliorare i processi organizzativi della rete trasfusionale e mira a trovare soluzioni per rimediare alla carenza di medici e personale sanitario. Inoltre, dal punto di vista operativo sono stati individuati i referenti di progetto per ogni azienda sanitari e per ciascuna delle quattro cabine di regia.
Molti gli obiettivi del progetto pilota, dal coinvolgimento di medici al reclutamento di nuovo personale, alla sensibilizzazione dei direttori delle Scuole di specializzazione per favorire la disponibilità degli specializzandi a partecipare alle attività di donazione fino a ridisegnare l’organizzazione della rete trasfusionale e delle unità di raccolta, dotandola di un sistema unico per la gestione della Medicina Trasfusionale (Sirmet) in ottica di sanità digitale.
Nel secondo semestre del 2022 bisognerà raggiungere il mantenimento dello standard qualitativo e quantitativo della donazione e della raccolta di sangue, evitando così possibili problemi al sistema sanitario per le cura dei pazienti. A tal fine, sarà fondamentale che associazioni, Regione, aziende sanitarie, Università, sindaci facciano rete e collaborino per vincere questa sfida.