Gli indicatori ideo-meto-climatici sono tutti con il segno meno ed indicano la peggior crisi da 70 anni a questa parte. Non sono dunque bastate le ultime piogge a migliorare le condizioni del Po; il bacino del fiume resta in una situazione “grave o estremamente grave”, come ha evidenziato l’autorità bacino del grande fiume.
Una situazione d’allarme che mette in crisi il settore dell’agricoltura del bacino padano, con danni stimati per un miliardo, ed espone a rischi anche il settore idroelettrico e i cittadini.
Neve esaurita sulle Alpi. Richiesta la sospensione nottura dell’acqua potabile
Il bollettino delle autorità sottolinea come la neve sulle Alpi “è totalmente esaurita in Piemonte e Lombardia, i laghi, a partire dal Lago Maggiore, sono ai minimi storici del periodo (eccetto il Garda). La temperatura è più alta fino a due gradi sopra la media. La produzione di energie elettrica è in stallo; le colture, nonostante l’avvio tardivo di 15 giorni della pratica dell’irrigazione sono tuttora in sofferenza”. Uno scenario critico a cui si aggiunge la previsione di mancanza di piogge e il persistere delle alte temperature.
L’attenzione si pone anche per le risorse d’acqua potabile. A tal proposito, Utilitalia in rappresentanza del servizio idrico, chiede ad un centinaio di sindaci piemontesi l’eventuale sospensione notturna per aumentare i livelli dei serbatoi con ordinanze mirate all’utilizzo parsimonioso dell’acqua.
Torino prosegue la potatura del verde acquatico
Intanto, la Città di Torino continua gli interventi di potatura e rimozione della vegetazione acquatica del Po. Una flora che, complice la siccità, continua a crescere in maniera anomala dai mesi primaverili.
Le operazioni di taglio sono già iniziate nelle scorse settimane nel tratto compreso tra la passerella Turin Marathon e il Ponte Isabella e in questi giorni si concentreranno nel tratto tra i ponti Vittorio Emanuele I e Umberto I per terminarsi il 23 giugno. Una terza fase di potatura è prevista per il mese di luglio.