Sono state ritrovate vive 4 persone, ma servirà l’esame del DNA per identificare alcuni dei corpi travolti dalla valanga della Marmolada. Nel primo pomeriggio di ieri, 3 luglio, un seracco della Marmolada si è staccato trascinando con sé neve, ghiaccio e detriti, travolgendo le cordate di escursionisti che stavano scalando il ghiacciaio sulla via normale. I soccorsi, interrotti nella notte, sono ripresi alle prime luci dell’alba di questa mattina dopo che l’ispezione con droni dotati di termocamere ha portato ad individuare “alcuni elementi”.
“È stata una carneficina inimmaginabile. Alcuni corpi sono così deturpati che saranno identificati solo attraverso l’esame del Dna”. È quanto riferiscono sia i soccorritori sia le autorità presenti allo stadio ‘Gianmario Scola’ di Alba di Canazei, dove è in corso l’iter per il riconoscimento da parte dei parenti delle vittime del crollo. A Canazei, dove è stata allestita la centrale operativa che sta coordinando le operazioni di soccorso e ricerca, da questa mattina stano arrivando i parenti dei dispersi per chiedere informazioni sui loro cari. Sul posto anche un team di psicologi per supportare i parenti delle vittime.

Scende il bilancio dei dispersi
Ritrovate vive 4 persone, anche se il bilancio di dispersi e vittime sembra destinato a salire. “Le probabilità di trovare in vita i dispersi triturati da una valanga dopo così tante ore sono davvero molto basse, per non dire nulle” ha dichiarato Giorgio Gajer, presidente del Soccorso alpino in Alto Adige. Al momento i dispersi scendo a 15. Tra le persone non ancora ritrovate otto sono straniere: tre romeni, un francese, un austriaco e quattro della Repubblica Ceca. Oltre alle 16 auto ancora parcheggiate a Pian de Fiacconi, aumentano con il passare delle ore le telefonate di parenti ed amici che cercano al numero dedicato per l’emergenza: 0461 495272.
A perdere la vita nella tragedia della Marmolada sette persone. Quattro delle sette vittime sono state identificate. Tra loro Filippo Bari, 27enne vicentino, Davide Miotti, 51 anni, guida alpina di Tezze sul Brenta, con lui anche la moglie Erica Campagnaro di cui non si è ancora identificato il corpo. I due feriti tedeschi, un uomo di 67 anni ed una donna di 58, sono ricoverati in prognosi riservata nel reparto di terapia intensiva dell’ospedale di Belluno, mentre altri 4 feriti sono ricoverati all’ospedale Santa Chiara di Trento. Due di loro si trovano in rianimazione e altri due, in condizioni meno gravi, sono ricoverati in reparto.