Lo slogan del Torino Pride 2022, che sfilerà per le vie del centro città il 18 giugno, è “Queer e ora”. Un claim che accompagnerà la sfilata che da corso Principe Eugenio arriverà in Piazza Vittorio Veneto.
Le richieste dalla comunità Lgbtqi+
La comunità Lgbtqi+ ha presentato un documento che richiede maggiori diritti al Parlamento, leggi per il riconoscimento dei figli delle coppie omogenitoriali, azioni per il contrasto all’omolesbobitransfobia e politiche efficaci contro la violenza di genere. “Scenderemo in strada perché siamo stanchi di avanzare un centimetro per volta, stanchi delle mediazioni al ribasso sui nostri corpi e sulle nostre vite, stanchi di dover conquistare spazi sicuri di libertà e condivisione”, ha dichiarato Marco Giusta, coordinatore del Torino Pride.
Al Torino Pride del 18 giugno sfileranno anche gli assessori comunali. “L’Amministrazione è certa di rappresentare il sentimento di una comunità cittadina accogliente e inclusiva – commenta l’assessore ai Diritti Jacopo Rosatelli -. Saremo sempre al fianco di chi si impegna per una società libera da ogni pregiudizio, discriminazione e violenza”.
Il mancato patrocinio della Regione
Rosatelli ha poi commentato il mancato patrocinio della Regione: “la Regione ha un’altra linea, lo si può vedere, per esempio, sull’aborto dove cercano di ostacolare il diritto delle donne a ricorrere all’interruzione volontaria di gravidanza, mentre il Comune è impegnato per la salute delle donne”. “Il Comune – ha proseguito Rosatelli – come attore politico sta chiedendo al Parlamento di legiferare per consentire ai figli di coppie omogenitoriali di essere riconosciuti come figli di due persone e di ascoltare le richieste del movimento Lgbt”. “In generale, il comune di Torino è a favore dei diritti civili, che non sono ancora tutti riconosciuti”. “Il campo progressista in Parlamento non ha i numeri. Servono segnali. Bisogna far vedere un’Italia che vuole andare avanti – ha concluso Rosatelli – altrimenti questa legislatura passerà alla storia come una legislatura che non ha fatto nulla per i diritti civili”.
Il Torino Pride ha però il patrocinio di Università e Politecnico. “La lotta contro le discriminazioni è la madre di tutte le battaglie. Dobbiamo impegnarci a costruire un futuro di libertà e inclusione”, hanno sottolineato i due rettori, Stefano Geuna e Guido Saracco.