“Dovete morire, in Marocco vi avrebbero bruciato”. Queste le parole di offesa che si sono sentite rivolgere quattro ragazze, dai 14 ai 17 anni, lo scorso 18 giugno di rientro dal Torino Pride.
Nel giorno del ritorno del Pride, al suono di Queer e ora per ribadire la richiesta di maggiori diritti al Parlamento, leggi per il riconoscimento dei figli delle coppie omogenitoriali e azioni per il contrasto all’omolesbobitransfobia e politiche efficaci contro la violenza di genere, non sono purtroppo mancati gesti discriminanti.
Insultate in metro
Il tutto è accaduto alla stazione di Porta Nuova ed è stato denunciato sui social da una delle ragazze. “Oggi vorrei denunciare quanto accaduto a me e altre ragazze per far riflettere e soprattutto per far capire che le discriminazioni non sono fantasie”. “C’erano tre ragazzi giovanissimi che stavano insultando un gruppo di persone che erano andate al Pride. Hanno anche sputato contro di loro fino a farli scendere”. A quel punto, il gruppetto ha iniziato a prendersela con loro.
“Per fortuna le porte della metropolitana si sono chiuse davanti, ma è stato bruttissimo – racconta la ragazzina a Repubblica – Eravamo molto spaventate. La cosa che mi ha fatto più piacere è che due passeggere si sono avvicinate e ci hanno detto “Siete bellissime così, lasciateli perdere e non fatevi intimorire”. È stato bello perché significa che ci sono tante persone che possono contribuire a cambiare la mentalità”.
Il racconto della ragazza è stato ricondiviso sui social dal movimento Torino Pride, che ha commentato: “Solidarietà a tutti quelli che hanno subito questa aggressione. Lavoriamo perché non accada più”.