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Allarme acqua, decreto siccità in arrivo

L’ondata di caldo non si ferma. A pagarne le spese, sempre più bollenti, l’agricoltura padana. Per affrontare l’allarme acqua, Roma pensa ad un decreto siccità, atteso per la fine del mese di giugno. Nel decreto si delineeranno le prime misure per la riduzione degli sprechi d’acqua: dal razionamento allo stop della distribuzione durante le ore notturne, alla priorità ai bisogni primari al divieto di riempire le piscine. Intanto, alcuni territori intavolano accordi con le aziende energetiche per aumentare l’uso delle acque lacustri, destinate a scopi agricoli ed umani.

Tuttavia, le Regioni prenderanno la decisione finale. Dalle ordinanze ai coordinamenti con la protezione civile per gestire al meglio l’emergenza. Molti comuni, infatti, hanno già vietato di annaffiare giardini e prevedono sospensioni notturne del servizio idrico.

Domani la Conferenza Stato-Regioni

Domani, mercoledì 22 giugno, si terrà la conferenza Stato-Regioni con la ministra Mariastella Gelmini e il capo della protezione civile Fabrizio Curcio. I governatori sono pronti a chiedere alla ministra lo stato di emergenza e la limitazione dell’uso di acqua oltre all’utilizzo di maggiori fondi, anche quelli del Pnrr, per la realizzazione di nuovi invasi.

Da Roma spiegano che lo stato d’emergenza verrà concesso. Una decisione che permetterà alle aziende agricole di ricevere ristori in tempi più rapidi. L’agricoltura è in forte crisi. La siccità che si sta protraendo rischia di far perdere una grossa parte del raccolto. Con lo stata d’emergenza attivo si potranno mettere in campo le risorse necessarie a far intervenire le autobotti.

Allarme rosso nel bacino del Po

Le Regioni pensano anche di far ricorso alle acque dei laghi, ma è necessario un accordo politico. Nel frattempo, l’Autorità del bacino del Po ha dichiarato l’allarme rosso.

“L’allerta rossa per la siccità nel bacino del Po certificata dall’Osservatorio dell’Autorità Distrettuale del Fiume era stata purtroppo già prevista tanto che già nei giorni scorsi il Piemonte aveva inoltrato al Governo la richiesta di stato di calamità per l’agricoltura e di stato d’emergenza per le criticità legate alla rete idrica sulla cittadinanza. Ora alla luce dell’allerta rossa è più che mai urgente che da Roma arrivi il riconoscimento di questa situazione di crisi”. Ad Affermarlo il governatore piemontese Alberto Cirio e l’assessore all’Ambiente Matteo Marnati.

“L’imperativo è quello di salvaguardare l’agricoltura – proseguono – Proprio a questo scopo la settimana scorsa la Regione ha attivato un tavolo di crisi permanente che permette, da un lato di avere quali interlocutori tutti gli attori della filiera dell’acqua, ma anche di agire con i concessionari dei bacini idroelettrici”. “Questi ultimi hanno dato massima disponibilità a collaborare, accogliendo la richiesta della Regione di rilasciare una quota di acqua dagli invasi per sostenere il comparto dell’agricoltura”.
“In queste ore il rilascio è già iniziato in alcune aree del territorio – concludono – Si continua quindi a lavorare su due fronti, da una parte chiedendo allo Stato di stanziare risorse immediate per aiutare i nostri agricoltori, e dall’altra trovando anche soluzioni interne attraverso i bacini idroelettrici”.

L’appello del sindaco Lo Russo

Nel torinese circa un’ottantina di comuni hanno emesso ordinanze sull’uso dell’acqua. E arriva anche l’appello del sindaco Stefano Lo Russo, che invita i cittadini a non sprecare l’acqua. “Un appello ad avere buonsenso nel cercare di contribuire, anche con il proprio comportamento, a una tenuta generale del sistema che in questo momento è critica”, spiega il primo cittadino. Il fatto che a Torino non siamo ancora in emergenza – osserva Lo Russo – non significa che non possa succedere, quindi questo tempo è fondamentale per acquisire comportamenti virtuosi”.  Per l’approvvigionamento idropotabile la situazione è critica “per le aree pedemontane e montane, non lo è ancora per quanto riguarda Torino, che ha la maggioranza dei suoi prelievi da pozzi, quindi meno suscettibile a questa condizione climatica”, ricorda il sindaco, che precisa come la situazione è monitorata con attenzione.

Jessica Scano
Jessica Scano
Classe 1993, laureata in Scienze della comunicazione all'Università degli studi di Torino, giornalista pubblicista. La passione per il giornalismo la spinge a frequentare la Scuola di giornalismo e relazioni pubbliche Carlo Chiavazza di Torino. Ha svolto attività di ufficio stampa ed ha collaborato con diverse realtà del territorio, dalla carta stampata alla radio.

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