L’ultima campanella dell’anno è suonata oggi per centinaia di migliaia di studenti del Piemonte, un ultimo trillo che coincide anche con la fine delle restrizioni imposte alle aule scolastiche dalla pandemia: basta a DAD, quarantene e mascherine.
Oggi è un giorno di festa per gli alunni di scuole elementari, medie e superiori e materne a gestione statale. E a Torino gli studenti non si sono fatti mancare il tradizionale bagno nelle fontane di Piazza Castello.
Tempo di esami di terza media e maturità
Tuttavia, per molti di loro il suono dell’ultima campanella non farà subito scattare le vacanze estive. Saranno infatti impegnati negli esami di terza media 39.200 ragazzi piemontesi, di cui 20.599 a Torino. Si inizia con gli scritti di italiano e matematica tra la fine di questa settimana e l’inizio della prossima, entro fine mese la sessione di esami si terminerà con gli orali.
Gli esami di maturità sono programmati per il prossimo 22 giugno e vedrà impegnati 33.593 studenti. Prima prova alle 8.30 con lo scritto di italiano, poi sarà la volta della seconda prova e infine esame orale davanti alla commissione. Date e modalità sono diverse a seconda dell’indirizzo di studi.
Il complicato rapporto tra scuola e lavoro
Proprio nel giorno di fine anno scolastico, la Commissione Cultura si è riunita per parlare di rapporto tra scuola e lavoro.
Stefano Molina, responsabile Area scuola e Università dell’Unione Industriali, ha sottolineato come tutti i sistemi educativi stiano vivendo una certa crisi di identità, scontando una modalità di formazione arcaica quando l’oggi in cui viviamo richiede una costruzione delle competenze. Per questo motivo la scuola deve essere ripensata: dagli spazi fisici alla progettazione interdisciplinare.
Importante aspetto su cui lavorare è il dialogo tra i sistemi di istruzione e quelli lavorativi per costruire competenze in un rapporto basato su “un’alleanza più che su un’alternanza scuola lavoro”, come precisato da Molina, che inoltre ha rilevato come la popolazione studentesca risenta anch’essa del calo demografico, un dato che affievolisce la capacità di creare competenza. Una mancanza di competenze che si fa sentire nel settore delle imprese, che negli ultimi due anni ha visto aumentare del 10% la difficoltà nel reperire personale specializzato.
Per far fronte a queste problematiche è necessario far conoscere le imprese nelle scuole con visite e conferenze e allo stesso tempo pensare a percorsi strutturati come i laboratori di imprenditorialità. Senza tralasciare i corsi di formazione per docenti da parte degli stessi imprenditori e i finanziamenti da parte delle imprese del diritto allo studio.